Abbiamo scritto all’Ambasciatore danese in Italia ed al suo omologo italiano a Copenhagen per chiedere il rientro nel nostro Paese di Iceberg, la femmina di dogo argentino nata in Italia e trasferita in Danimarca insieme alla sua famiglia, attualmente detenuta dalle autorità danesi in attesa di essere soppressa perché appartenente ad una razza definita “pericolosa” e vietata, in base alla legislazione di quel Paese.
Iceberg adesso è in un canile danese, in quello che viene chiamato “braccio della morte”, a seguito di una zuffa tra cani e del lievissimo ferimento di una persona che, nel tentativo di separarla dall’altro cane, è stata graffiata accidentalmente (una “ferita” superficiale di tre millimetri, è scritto nel rapporto della polizia danese). A causa di questo incidente, le autorità locali l’hanno strappata alla sua famiglia, perché la legge danese prevede la soppressione dei cani appartenenti a determinate razze, tra cui il dogo argentino: una legge insensata, oltre che eticamente inaccettabile, che non risolve eventuali problemi legati all’aggressività del cane e che non ha alcun fondamento scientifico.
Ciò è confermato anche dalla legislazione italiana, che ha abolito la “lista nera” dei cani pericolosi (per i quali, comunque, non era mai stata prevista la soppressione) e che ha introdotto percorsi di formazione per detentori di cani ad aggressività non controllata e percorsi di recupero comportamentale per gli animali.
Il caso di Iceberg ha sollevato le proteste e l’indignazione di moltissimi cittadini che in questi giorni stanno rivolgendo appelli alle autorità danesi. Anche noi ci siamo immediatamente mobilitati, unendoci alla richiesta della famiglia di Iceberg sostenuta dall’associazione danese Fair Dog affinché il cane possa lasciare la Danimarca e fare rientro in Italia.
laria Innocenti
Responsabile LAV area Animali Familiari