Ieri il Parlamento Europeo ha avviato un'iniziativa diplomatica per vietare a livello mondiale la sperimentazione dei cosmetici sugli animali entro il 2023, tramite una risoluzione non legislativa approvata con 620 voti favorevoli, 14 contrari e 18 astensioni. Una presa di posizione che riflette l’opinione dei cittadini comunitari, decisamente contrari all’uso di animali per i test cosmetici.
Si tratta di un altro passo avanti per i diritti degli animali che, grazie a una campagna animalista ventennale, ha visto l’approvazione, nel 2013, di una direttiva che vieta le sperimentazioni sugli animali per gli ingredienti e i prodotti finiti cosmetici. Purtroppo, restano molte zone d’ombra che permettono test su cavie per ingredienti di diversa origine (come quella chimica o farmaceutica) e, inoltre, resta il fatto che l’azienda può continuare a sperimentare in laboratori esteri.
Come coalizione europea – ECEAE European Coalition to End Animal Experiment – stiamo lavorando a una campagna mondiale per chiedere il “global ban” – divieto globale - in modo che il divieto europeo venga esteso a tutti i Paesi.
La Legge comunitaria ha permesso un grande sviluppo delle alternative alla sperimentazione animale in ambito cosmetico, sono stati infatti prodotti modelli alternativi con tessuti creati in vitro in grado di prevedere potenziali tossicità del prodotto, meglio dei test su animali, confermando il ricorso agli animali come un’obsoleta, immorale e fallimentare pratica, e la necessità di implementare delle alternative per una migliore scienza per l’uomo, ma anche la possibilità di sviluppo economico per le aziende virtuose che possono vendere i loro brevetti a livello globale.
Michela Kuan
Biologa, responsabile Area Ricerca senza animali