Per la prima volta un centro di sperimentazione autorizzato dal Ministero della Salute e simbolo della vivisezione in Italia verrà rinviato a giudizio per “uccisione non necessitata di animali”, come previsto dall’articolo 544 bis del Codice Penale. Lo ha deciso la Procura della Repubblica di Lanciano (Chieti) a chiusura dell’inchiesta scaturita da una nostra denuncia e dalle indagini svolte dal Corpo Forestale dello Stato.
Esprimiamo la nostra soddisfazione per la decisione della Procura che in quattro mesi ha raccolto elementi di prova a carico del Mario Negri Sud, evidentemente così schiaccianti da poter arrivare a questa prima conclusione.
Il caso era stato sollevato in seguito alle notizie di cronaca relative alla soppressione di oltre un migliaio di topi “da laboratorio” all'Istituto Mario Negri Sud a causa della mancanza di fondi per mantenerli. La LAV, dopo la denuncia, lo scorso 1° agosto aveva ottenuto la custodia di 49 topi, che aveva provveduto a trasferire in una struttura idonea a garantire loro cure e assistenza medico veterinaria adeguate.
Siamo lieti che i topi vengano ora portati alla “Collina dei Conigli” in Lombardia un centro che garantirà loro lo stesso livello di cure fisiche e comportamentali ricevute finora.
La vicenda rappresenta solo la punta dell’iceberg, perché ispirata dalle dichiarazioni pubbliche del Mario Negri Sud in relazione al trattamento di alcuni degli animali. Possiamo solo immaginare, invece, come l’uccisione di questi animali sia una prassi del sistema-vivisezione e quante siano le procedure di cui non ci viene detto nulla, e la cui potenziale violazione di legge non viene a galla per l’assenza di adeguati controlli.
Barbara Paladini