Il traffico internazionale di primati destinati alla sperimentazione animale non accenna a diminuire.
Le Mauritius restano tra i principali Paesi al mondo che esportano macachi utilizzati poi in tutti i laboratori del mondo, soprattutto quelli europei.
Cuccioli e adulti vengono catturati brutalmente nel loro habitat naturale per essere poi detenuti a vita negli allevamenti, a scopo riproduttivo, o spediti per via aerea, per finire sui tavoli dei laboratori dove subiranno test molto invasivi, che spesso comportano operazioni al cranio e impianti nel cervello.
Le madri vengono catturate per diventare fattrici di cuccioli prodotti “in serie” e i piccoli vengono spediti direttamente ai laboratori americani, canadesi ed europei.
Il numero degli animali esportati dalle Mauritius è incredibilmente aumentato passando, in soli due anni, dalle 2.937 scimmie nel 2013 alle oltre 7.000 scimmie nel 2015: un traffico ignobile che impoverisce la fauna già fortemente a rischio e sovvenziona spesso fenomeni di caccia illegale e cruenta.
Da anni la Coalizione Europea Contro la Vivisezione (ECEAE), di cui LAV è rappresentate per l’Italia, è impegnata per chiedere la fine di questo orrore.
Dopo aver ripetutamente contattato il Governo locale e le compagnie aeree che trasportano gli animali, ora la LAV, e le altre Associazioni animaliste europee, sono impegnate a rendere partecipi anche le grandi compagnie turistiche nazionali perché vengano a conoscenza di ciò che si nasconde in queste isole, e supportino, invece, viaggi di eco-turismo.
Numerosi esempi mostrano come l’opinione pubblica, e la sua consapevolezza delle crudeltà verso animali selvatici, abbia un potente effetto sul turismo e le scelte dei viaggiatori. Scelte condizionate da storie di rilevanza mediatica internazionale, come il leone Cecil ucciso in Zimbabwe, il documentario Blackfish sulle orche e i cetacei in cattività, o lo sfruttamento degli elefanti per “sport” esotici.
La Coalizione Europea Contro la Vivisezione ha deciso di scrivere alle maggiori agenzie turistiche affinché sostengano viaggi eco-compatibili e si uniscano a noi nella protesta contro questa ennesima forma di silente sfruttamento scrivendo al Consolato delle Mauritius a Roma, e al Ministro del Turismo dell’Isola, per sottolineare quale impatto negativo sul turismo abbia la terribile tratta delle scimmie per la sperimentazione.
Michela Kuan
Responsabile Area Ricerca Senza Animali