Inconsistente, inutile, privo di qualsiasi impegno concreto. La LAV giudica così l’ordine del giorno sul Lupo, proposto dal Senatore trentino Panizza e approvato ieri in Commissione Ambiente del Senato.
L'ordine del giorno impegna il Governo “a valutare la possibilità di adottare decisioni che tengano conto di dati più aggiornati relativi alla sua presenza, che si basino sull'incremento numerico della specie e della sua capacità di diffondersi nell'arco alpino, considerato che la documentazione che sta alla base della decisione della Commissione, rappresenta un quadro ormai troppo lontano dalla situazione attuale”.
“Un tale ordine del giorno non rappresenta alcun vincolo per il Governo – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali Selvatici – che da anni sta lavorando al Piano nazionale di conservazione del lupo, anche con il contributo della stessa Provincia Autonoma di Trento”.
La Direttiva Habitat impone agli Stati membri un rigoroso regime di tutela dei lupi, che il Senatore Panizza vorrebbe rivedere consentendo “prelievi mirati” dei lupi. Ma proprio la direttiva Habitat, assieme alla direttiva uccelli, è stata recentemente sottoposta al procedimento di “Fitness check” da parte della Commissione Europea, dal quale è uscita ulteriormente rafforzata in quanto è risultato che "pur essendo idonee al loro scopo, le due direttive devono però essere applicate in maniera più rigorosa e omogenea”; “quindi se la direttiva deve essere rivista, lo si può fare nel senso di una sua applicazione ancora più rigorosa, con buona pace delle richieste del Senatore Panizza, che evidentemente non ne era a conoscenza”, aggiunge Vitturi.
La LAV rinnova la richiesta al Ministro Galletti di approvare in tempi rapidi il Piano nazionale di conservazione del Lupo, escludendo il capitolo che riguarda l’uccisione degli animali. Solo così potranno essere fin da subito applicate le numerose misure di tutela e di prevenzione dei conflitti con le attività umane, e finalmente saranno messe a tacere le velleità di coloro che sfruttano la questione del lupo a scopi politici e per la ricerca del consenso, contribuendo ad alimentare il conflitto fra contrari e favorevoli alla rigorosa tutela imposta dalle norme comunitarie.