Il Festival di Yulin in Cina, in programma per il 21 giugno, si preannuncia un'ecatombe per 10.000 cani destinati a imbandire le tavole dei partecipanti.
Come ogni solstizio d'estate, da 20 anni nella metropoli cinese (oltre 5 milioni di abitanti) si celebra la "festa", a base di carne del migliore amico dell'uomo.
La pratica di mangiare carne di cane, non solo nel corso del Festival di Yulin, desta sconforto e indignazione: sarebbero 25 milioni ogni anno i cani macellati ancora in Cina a scopo alimentare.
Le tradizioni culinarie non possono essere pretesto di crudeltà e devono evolversi per allinearsi anche alla sensibilità internazionale, che trova sempre più ingiusto cibarsi di alimenti derivati dalla sofferenza e dalla morte, lo dimostra il sempre crescente numero delle persone che hanno abbandonato l'alimentazione a base di prodotti animali.
Abbiamo quindi chiesto, in una lettera all'Ambasciatore della Repubblica Cinese a Roma, Li Ruiyu, di farsi portavoce della nostra richiesta alle autorità competenti del Governo di Yulin, affinché non autorizzino la "sagra della carne", così come avvenuto nel 2011 a Jinghua dove, a seguito delle proteste dell'opinione pubblica, l'analoga manifestazione non fu autorizzata.All'Ambasciatore cinese abbiamo anche chiesto di farsi portavoce presso le autorità competenti della Repubblica Popolare Cinese delle richieste di proibire il consumo di carne di cane, consumo proibito già a Taiwan, nelle Filippine, a Singapore e a Hong Kong, e di quella di gatto, e di emanare interventi legislativi e pratici a tutela degli animali, che ne garantiscano il benessere e il rispetto quali esseri viventi.
Se vuoi supportare le nostre richieste scrivi a:
AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE PRESSO LA REPUBBLICA ITALIANA
Straordinario e Plenipotenziario Ambasciatore: Li Ruiyu
Via Bruxelles, 56
00198 Roma Italia
Email: segreteria.china@gmail.com