“L’avanzata dei prodotti 100% vegetali è inarrestabile e ha caratteristiche concrete: non la fermeranno un nome o un etichetta o una sentenza. La gente ormai è sensibilizzata e cosciente: conosce vantaggi etici, salutari e di gusto dei cibi vegan e sa leggere benissimo, anche tra le righe!”, così Paola Segurini, responsabile LAV Area Scelta Vegan commenta la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che, in relazione a una causa tra la società tedesca TofuTown e l'associazione Verband Sozialer Wettbewerb, ha decretato che in linea di principio i prodotti di origine vegetale, ormai di uso comune, non potranno più essere commercializzati con denominazioni come "latte", "crema di latte o panna", "burro", "formaggio" e "yogurt", che il diritto comunitario riserva ai prodotti di origine animale.
La sentenza della Corte di Giustizia, quindi, peraltro relativa a uno specifico caso, sembra essere una reazione provocata dalla paura dei nuovi trend di consumo alimentare, e del cambiamento consapevole di menu in direzione sempre più verde, che la stessa Coldiretti quantifica in un incremento del 7,4% nell'ultimo anno solo in relazione alle vendite della ‘bevanda’ di soia.