"Un giorno il mondo guarderà alla vivisezione praticata in nome della scienza come adesso si guarda ai roghi degli eretici in nome della religione"
Henry Jacob Bigelow, chirurgo americano e professore ad Harvard
Queste e molte altre le testimonianze, di chi rinnega questa pratica crudele e inutile, presenti nel libro “Oltre il filo spinato di Green Hill. La vivisezione esiste ancora. Come e perché superarla”.
Troppo spesso viene data voce ai ricercatori che usano animali i quali promuovono, grazie a compiacenti media, una ricerca sicura che garantisce il benessere degli animali nei laboratori e la cura dei malati, ma la realtà è ben lontana da questa macabra favola, infatti la vivisezione è un enorme business economico che fonda le sue radici su milioni di vittime animali e umane.
Inoltre, la lobby farmaceutica imbroglia l’opinione pubblica alimentando falsi stereotipi come “senza la sperimentazione animale non ci potremmo più curare” o “la vivisezione non esiste più” e ancora “muoiono molti più animali per la macellazione che nei laboratori” (tratto dal capitolo I falsi miti): quante volte ognuno di noi ha sentito queste frasi! E’ importante saper ribattere smantellando tali opinioni tristemente radicate con alcuni semplici dati.
Un esempio che parla da solo: in Europa, come negli Stati Uniti, le morti per reazioni ai farmaci sono comprese fra 200.000 e 300.000 ogni anno e quasi il 40% dei farmaci o non è efficace o causa effetti collaterali. Il tasso di segnalazione di eventi avversi da farmaci è praticamente raddoppiato negli ultimi anni, infatti come ha dichiarato provocatoriamente la giornalista Jessica Fraser “le statistiche dimostrano come i farmaci siano del 16.400% più letali dei terroristi”.