Ci opponiamo alla “messa alla prova” dell’allevatore - imputato per uccisione di animali, ex art.544 bis C.P. - che nell’aprile del 2014, assieme al figlio minore, venne sorpreso dai Carabinieri mentre trascinava un cane legato al gancio traino della sua auto per diversi chilometri.
“Il responsabile di un episodio di tale efferata violenza, peraltro commesso davanti a un minore della cui educazione è responsabile, non può vedersi estinguere il reato con la possibilità di prestare volontariato presso strutture con animali, per i quali ha già chiaramente manifestato il proprio disprezzo. Piuttosto chiediamo che parte della sanzione pecuniaria serva a far arrivare nelle scuole elementari e medie della provincia alcune pubblicazioni che spiegano le buone ragioni, etiche e non solo, di un rapporto di rispetto con gli animali. Siamo a disposizione dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna”.
Abbiamo inoltre presentato la richiesta di ammissione di parte civile, sulla quale il giudice del Tribunale di Nuoro, durante l’udienza di ieri, 1° febbraio, ha rinviato la decisione. Devolveremo l’eventuale risarcimento ad attività di promozione di un corretto rapporto uomo/animali e di contrasto al randagismo, attività fondamentali che tutte le istituzioni competenti devono mettere in atto da subito per prevenire la violenza sugli animali e la loro uccisione.
Ringraziamo l’avvocato Cinzia Tirozzi del Foro di Tempio Pausania per l’assistenza legale fornita.
Barbara Paladini