In difesa di mamma Orsa Daniza e dei suoi cuccioli, contro la quale è stato emesso un ingiusto e contestatissimo mandato di cattura a vita, abbiamo depositato una nuova diffida indirizzata al Presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi, alla Procura della Repubblica e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente. Chiediamo con fermezza l’immediato ritiro dell’ordinanza provinciale che dispone la cattura dell’Orsa Daniza e la sua traslocazione presso il recinto di Casteller, alle porte di Trento e che comporterebbe di fatto l’abbandono dei cuccioli a destino incerto. La nuova diffida è rafforzata dall’istanza di sequestro del plantigrado in caso di mancata revoca dell’ordinanza, avanzata dall’Ufficio Legale della LAV.
Non si comprendono dall’ordinanza né le reali dinamiche dell’incidente, cui è fatto un cenno assai generico, nè le ragioni per cui la Provincia Autonoma di Trento abbia ritenuto di scegliere, tra le tre possibilità comunque previste dal Piano d’Azione interregionale per la Conservazione dell’Orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE), la cattura per la captivazione permanente dell’orsa, azione fortemente criticata perché ritenuta radicale e cruenta se si considera che si tratta di confinamento a vita di un animale nato e cresciuto libero in un ambiente ristretto, e quindi diverso da quello in cui si è evoluto. Una compressione permanente della sua etologia che equivale all’uccisione quanto meno psichica, dell’animale.
Inoltre con riferimento al possibile destino dei due cuccioli nell’ipotesi della cattura e del trasferimento della femmina adulta, è evidente che si commetterebbe una vera crudeltà perché si metterebbe a rischio la sopravvivenza dei piccoli, come confermano, l’etologo Roberto Marchesini e altri esperti. L’etologo Roberto Marchesini ha definito “equilibrato” il comportamento di mamma orsa in difesa dei suoi figli escludendo la sua pericolosità.
Contrario alla cattura si è detto anche il Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, secondo il quale l’eventuale cattura e la captivazione permanente dell’orsa Daniza non è da ritenersi una scelta risolutiva, bensì una “sconfitta”.
“La LAV e la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica chiede di fermare la cattura di Daniza – afferma Massimo Vitturi, responsabile LAV Caccia e Fauna selvatica – Ci auguriamo che questa amara vicenda, possa favorire, a tutti i livelli, una relazione davvero rispettosa con la fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato, protetta da norme nazionali e comunitarie ma troppo spesso oltraggiata come se fosse un'intrusa”.