Domani, 28 aprile, inizierà il processo agli attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill che, il 20 aprile 2013, occuparono lo stabulario del Dipartimento di Farmacologia dell’Università Statale di Milano. Infatti, a distanza di quattro anni, i 5 attivisti che si erano legati con lucchetto per il collo ai maniglioni antipanico delle porte dello stabulario, dovranno rispondere dei reati di invasione di edificio pubblico, violenza privata e danneggiamento (di fatto nulla fu danneggiato ma i ricercatori ritengono che col solo ingresso siano stati vanificati anni di ricerca).
La LAV esprime solidarietà per gli imputati e venerdì sarà presente, con il Presidente Gianluca Felicetti e con la biologa Michela Kuan (Responsabile LAV Area Ricerca senza Animali), davanti al Tribunale di Milano, con un pacifico presidio per sostenere i ragazzi coinvolti nel processo, chiedendo per loro di essere #assoltipergiustacausa. Vogliamo essere al fianco di una battaglia simbolo dell’antivivisezionismo e per dare voce a chi non ce l’ha: gli animali “da laboratorio”.
Leggendo i protocolli sperimentali autorizzati, possiamo scoprire cateteri inseriti tra le vertebre per somministrazione costante di sostanze da testare, mini-pompe con cui l’animale dovrà convivere fino al termine dell’esperimento, modelli per Alzheimer, topi transgenici e obsoleti test per infiammazioni polmonari da fumo di sigaretta di cui è nota la non trasferibilità/utilità dei dati sperimentali all’uomo. E ancora, studi sull’alimentazione, di cui avremmo infiniti dati da pazienti umani volontari, dove viene indotta osteopenia per stabulazione in superficie ridotta e manipolazione dietetica: in pratica significa non potersi muovere e morire di fame!