Insieme ad altre associazioni animaliste italiane, ci siamo rivolti alle Regioni, cui dipendono le Asl veterinarie, chiedendo l’implementazione del database dell’anagrafe canina.
Il nostro appello fa seguito alla pubblicazione di una inchiesta giornalistica sull’argomento, che fa luce sull’assenza di un sistema informatico nel quale le forze di Polizia italiane possano inserire le denunce di sparizione/furto degli animali domestici presentate dai cittadini italiani.
Si tratta di un fenomeno in aumento da anni. Sono moltissimi i cittadini che segnalano il furto dalla propria abitazione dei loro animali ma, una volta presentata la denuncia, essa non viene inserita in un sistema elettronico nazionale ed ogni denuncia rimane una querela contro ignoti chiusa nei cassetti delle forze di Polizia. Se invece il sistema dell’anagrafe canina nazionale venisse implementato con due nuovi campi di dati, i tutori dell’ordine potrebbero accogliere la denuncia e trasmetterla anche alla ASL competente per territorio la quale potrebbe selezionare i campi degli smarrimenti e delle sparizioni ed il fenomeno dei furti sarebbe misurabile su scala nazionale.
I cani dotati di microchip, da decenni per obbligo di legge, se ritrovati vengono certamente ricongiunti alla loro famiglia ma fino a che il fenomeno dei furti e delle sparizioni sospette non sarà reso misurabile e non sarà misurato, sarà come se non esistesse, dando ampio spazio di manovra a chi di questo commercio fiorente sta facendo un drammatico business.
Invitiamo tutti i cittadini a non lasciare mai incustoditi i propri animali e a predisporre ogni accortezza per tutelare la sicurezza dei propri cani e gatti: gli avvistamenti di furgoni sospetti e di effrazioni negli appartamenti si moltiplicano, specie nel centro - nord d’Italia, quindi occorre la massima attenzione.