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Mentre l'Italia dorme, l'Europa sferra un nuovo colpo contro le pellicce

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 12 luglio 2017

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Mentre il Parlamento Italiano dorme, ma soprattutto dormono l’On. Luca Sani (PD, Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera) e la Sen. Emilia De Biasi (PD, Presidente della Commissione Sanità al Senato), tenendo congelate da anni le nostre 3 proposte di Legge per vietare gli allevamenti di animali “da pelliccia”, la Commissione Europea ha già messo al bando gli allevamenti di cane-procione (commercialmente conosciuto come "murmasky") avendo inserito il Nyctereutes procyonoides (questo il suo nome scientifico) tra le Specie Aliene Invasive di interesse europeo, ossia le specie considerate dannose per la biodiversità perché oltre a non appartenere all’ambiente in cui vivono, sono antagoniste e/o dannose verso le specie autoctone.

Si tratta di un precedente storico perché mai fino ad oggi una specie animale di interesse commerciale, e in particolare di interesse per l’industria della moda e della pellicceria, era stata inserita in questa lista. 
La normativa europea prevede infatti il divieto di allevare animali classificati come Specie Aliene Invasive e questo significa che gli attuali allevamenti presenti nel nord Europa dovranno presto chiudere.

La LAV è parzialmente soddisfatta di questo risultato perché l’industria europea della produzione di animali per l’ottenimento di pellicce ha ormai i giorni contati, ma riteniamo che le Istituzioni nazionali ed europee debbano fare propri i valori sempre più condivisi nella nostra società di rispetto per gli animali, arrivando a vietare queste forme di allevamento esclusivamente per motivi etici e non per tutelare la “biodiversità”. 

Vigileremo affinché per le popolazioni di cane-procione che vivono in libertà anche nel nostro Paese non vengano attuati piani di contenimento cruenti, come purtroppo sempre accade nei confronti di animali etichettati come “alieni” e “invasivi”.

Probabilmente anche il visone americano (unica specie oggi ancora allevata in Italia per farne pellicce) sarà inserito in questa lista il prossimo anno essendo già all’esame della Commissione Europea uno specifico rapporto scientifico.
Sarebbe il decisivo colpo mortale per l’industria della pellicceria.

Simone Pavesi
Responsabile Area Moda Animal Free