Per accertare ogni responsabilità nell’uccisione dell’orsa Daniza, abbiamo chiesto al Ministro dell’Ambiente Galletti di riferire al più presto alle Camere, attraverso una propria inchiesta, del tutto indipendente dalla Provincia di Trento.
L’appello è stato rivolto nel corso della nostra conferenza stampa oggi a Trento, svolta con la partecipazione di due esperti internazionali in fauna selvatica: Max A. E. Rossberg (Vice Presidente della Società Europea Wilderness, esperto in Ecoturismo e strategie di gestione) e Gudrun Pflüger (esperta Fauna selvatica della Società Europea Wilderness).
La Procura di Trento, che ha colpevolmente cestinato tutti gli esposti a tutela degli orsi presentati nelle ultime settimane e che ieri è rimasta silente, oggi deve esprimersi su questa clamorosa vicenda. Indispensabile è l’immediato sequestro probatorio del cadavere di Daniza, e il sequestro preventivo dei suoi cuccioli – troppo piccoli per sopravvivere senza la mamma! - nonché di tutti gli orsi del Trentino, per la loro messa in sicurezza evitando così nuove esecuzioni.
“Chiediamo che la gestione di tutti gli orsi del Trentino, sia trasferita in capo al NIRDA del Corpo Forestale dello Stato, in quanto la Provincia non offre garanzie di una corretta gestione dei plantigradi, rispettosa e non cruenta – afferma Massimo Vitturi, responsabile LAV Fauna selvatica - la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, per Legge dello Stato”.
Chiediamo di sapere come sia stato possibile far eseguire l’autopsia sul corpo di Daniza, nel piccolo laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico di Trento: questa struttura approfondisce gli aspetti dell'allevamento, le patologie dei ruminanti (mucche), le tecniche di trasformazione del latte e di stagionatura del formaggio, tutti aspetti ben lontani dalle competenze e dalla indipendenza necessaria per eseguire un esame autoptico sul cadavere di un’orsa uccisa per telenarcosi.
E’ essenziale far eseguire, subito, l’autopsia all’Istituto Forense di Medicina Veterinaria del Ministero della Salute. Il rischio è che questa vicenda venga “interrata” e “sepolta” con il cadavere di Daniza!
“La morte di Daniza per somministrazione di anestetico non è la prima causata dalla stessa Provincia di Trento – rileva Gaia Angelini, responsabile LAV Cattività - si tratta del 3° caso dall’inizio dei progetti LIFE orso nella zona, una casistica elevatissima (poco inferiore al 10% di mortalità-indotta dall’amministrazione responsabile di un progetto di ripopolamento) sia localmente che se comparata con dati nazionali ed europei. Daniza lascia due piccoli di 8-9 mesi, ancora in fase di allattamento, evidentemente troppo piccoli per sopravvivere senza le cure della mamma”.
Secondo i due esperti della European Wilderness Society: “In base alle attuali conoscenze riguardanti l’etologia e il comportamento dell’orso bruno, entrambe le soluzioni ipotizzate nel caso in questione (soppressione o trasferimento) non sono accettabili. Infatti, la Get Bear Smart Society ha elaborato una tabella-prontuario in cui illustra gli interventi da mettere in atto per gestire i conflitti fra l’orso bruno e l’essere umano. Secondo tale tabella, la migliore soluzione in questi casi è di monitorare il comportamento dell’Orso, assicurando che non abbia altri incontri con gli esseri umani nel prossimo futuro.”
Per chiedere giustizia per Daniza e i suoi cuccioli, sabato 13 settembre Trento e l’Italia civile manifesteranno tutto il giorno (a partire dalle ore 10:30), in Piazza Dante, nell’iniziativa lanciata dalle Sedi trentine delle Associazioni animaliste.
#siamotuttiDaniza è l’iniziativa che abbiamo lanciato via web per salvare i cuccioli e esprimere solidarietà a Daniza: su www.lav.it/il-tuo-pet è possibile caricare una foto (con #siamotuttiDaniza) di un abbraccio con un proprio caro (umano o animale), un’iniziativa simbolica a cui tutti sono invitati a partecipare, anche coloro che non potranno essere presenti in piazza a Trento.