Più del 70% dei cittadini ne chiede l’abolizione definitiva (Eurispes 2016), ora abbiamo la conferma che la caccia ha sempre meno appeal, anche tra gli stessi cacciatori.
Lo dice il massimo istituto nazionale per la tutela ambientale – ISPRA – che indica nel 5% l’anno la percentuale di cacciatori che non rinnova la licenza di caccia. Lo sottolinea il nuovo piano faunistico venatorio dell’Emilia Romagna, secondo il quale nel 2024 i cacciatori saranno pressoché estinti in quella Regione. Ora lo conferma anche uno studio economico realizzato dall’Università degli studi di Urbino, commissionato da ANPAM, Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Civili e Sportive, affiliata a Confindustria.
Il recente rapporto pubblicato da ANPAM sull’impatto economico ed occupazionale della produzione di armi in Italia ci svela qualcosa di estremamente interessante: confrontando i nuovi dati con quelli relativi al 2010, scopriamo che dal 2010 al 2017 la spesa sostenuta annualmente dai cacciatori è calata del 16%.
Sono quindi gli stessi produttori di armi a dirci, involontariamente, che la caccia è in crisi, proprio mentre tentano di sostenere la tesi della buona tenuta del proprio comparto.
“A pochi giorni dalle elezioni rileviamo che non sono solo i produttori di armi ad esibirsi in uno strenuo esercizio di difesa della caccia - commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV area Animali Selvatici - c’è anche il mondo dei cacciatori, che proprio in queste ore pubblica sulla stampa delle inserzioni a pagamento contenenti un messaggio a dir poco risibile: ‘Siamo tutti cacciatori’. Il segnale è chiaro: se gli storici difensori delle doppiette giocano ‘in difesa’ e sentono l’esigenza di farsi pubblicità, vuol dire che la popolarità dell’attività venatoria è ormai giunta ai minimi termini”.
Il 21 ottobre scorso la LAV ha lanciato la sua mobilitazione per l’abolizione della caccia: per tutto il mese di marzo sarà possibile sostenerla sottoscrivendo la petizione #BASTASPARARE.
Sarà inoltre possibile esprimere un voto consapevole, “dalla parte degli animali”, alle prossime elezioni Politiche e Regionali del 4 marzo, consultando l’analisi dei programmi e dei candidati stilata da LAV, che contiene anche specifici riferimenti ai partiti e candidati pro-caccia.