Dovranno rispondere di uccisione di animali, gli allevatori padre e figlio, che nel 2014 a Breno (BS) uccisero il cane Moro sotto gli occhi di un bambino. La LAV si è costituita parte civile.
Una crudele esecuzione avvenuta il 18 luglio 2014 e documentata da un escursionista che inviò le foto al quotidiano Brescia oggi, foto che cristallizzano una violenza inaudita: Moro, un meticcio di appena un anno e mezzo di età, fu preso a calci e a bastonate per essere poi finito con numerose sassate dopo una lunga agonia.
“Ci auguriamo il massimo della pena per questa spietata uccisione, resa ancora più grave perché perpetrata sotto gli occhi di un minore – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile nazionale Area Animali Familiari LAV – Per un bambino e per un adolescente assistere ad atti di violenza è certamente traumatico e, come dimostrano numerosi studi, può avere delle conseguenze che possono essere costituite anche dallo sviluppo di comportamenti aggressivi e antisociali e, comunque, da una difficoltà nei rapporti con i coetanei e nei rapporti sociali in genere.”
La LAV chiede al Sindaco di Breno di emettere da subito, nei confronti dei due imputati, un’Ordinanza di divieto di detenzione di animali, così come già fatto da altri Sindaci per analoghi fatti di particolare gravità.
“E’ un principio di precauzione fondamentale per prevenire ulteriori violenze, anche in considerazione dell’attività svolta dagli imputati. Ci auguriamo quindi che il Sindaco accolga la nostra richiesta di tutelare gli animali e di dare una positiva risposta all’opinione pubblica e a tutti i cittadini italiani che rimasero esterrefatti da quell’inimmaginabile violenza” – conclude Innocenti.
La LAV ringrazia l’avvocato Vittorio Arena del foro di Brescia, per l’assistenza legale fornita.