Ancora un Ibis Eremita vittima del bracconaggio: sabato scorso nei pressi di Thiene (Vicenza) un altro rarissimo animale, appartenente alla specie ad elevatissimo rischio di estinzione, è stato ucciso da una cartuccia esplosa da un fucile da caccia a pochi metri di distanza.
“Un atto crudele e criminale, compiuto nei confronti di un animale così particolare che nessuno avrebbe potuto confondere con altre specie – afferma Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali Selvatici – per questo ci aspettiamo una dura presa di posizione delle associazioni venatorie che dimostrino, con i fatti, la loro condanna del bracconaggio aiutando gli inquirenti ad individuare il responsabile dell’uccisione!”.
È il secondo caso a poche settimane dalla condanna emessa il 13 settembre scorso dal Tribunale di Livorno nei confronti di un cacciatore, riconosciuto colpevole dell’uccisione di una coppia di Ibis che gli è costata la revoca della licenza di caccia per “uccisione di specie particolarmente protetta”. A settembre, infatti, un altro Ibis Eremita era stato ucciso in provincia di Grosseto.
“Ora chiediamo con forza che anche gli inquirenti veneti impegnino le risorse necessarie per individuare il responsabile di quanto accaduto nei pressi di Thiene – prosegue Vitturi – l’uccisione di un animale così raro non può e non deve restare impunita”.