Queste sono le storie degli animali salvati, curati e difesi in tutta Italia, perché da Nord a Sud ci sono sempre dei volontari LAV, pronti a prendersi cura di tanti animali: destinare il 5xmille alla LAV nella dichiarazione dei redditi è una scelta importante, che può aiutarci concretamente a continuare ad occuparci di lotta contro il bracconaggio, di prevenzione del randagismo e dei maltrattamenti di animali, come facciamo in Sardegna, in Sicilia, in Puglia, in Veneto, in Piemonte e in altre Regioni.
LOTTA AL BRACCONAGGIO: L’IMPEGNO LAV IN SARDEGNA
La lotta contro il bracconaggio è tra le attività più complesse e rischiose che ci vedono attivi in molte Regioni. Nel Sud della Sardegna, ad esempio, centinaia di migliaia di uccelli sono vittime di un bracconaggio diffuso.
La Sede LAV di Cagliari da anni partecipa attivamente ai campi antibracconaggio organizzati da Cabs (associazione tedesca specializzata in antibracconaggio) sull’Isola: tra novembre e dicembre, i due mesi di più grande attività dei bracconieri, numerosi attivisti battono i boschi alla ricerca di migliaia di lacci, reti e richiami elettronici e reti, cercando di raccogliere prove per denunciare i bracconieri all’autorità giudiziaria. Ogni anno vengono trovate e distrutte migliaia di trappole e reti, centinaia di uccelli catturati o richiami illegali vengono liberati, decine i bracconieri denunciati e le loro armi sequestrate.
Solo nel 2016 i volontari hanno individuato:
• 5 sentieri per l’uccellagione composti di 3000 lacci attivi;
• un sentiero di lacci per la cattura di ungulati composto da 40 cavetti d’acciaio, nei quali 2 volpi e 3 cinghiali catturati ed ancora appesi in decomposizione apparivano in una raccapricciante scena di morte;
• decine di lacci d’acciaio per cinghiali e cervi disseminati un po’ ovunque sul territorio;
• diversi uccelli ancora vivi sono stati liberati, ma decine d’altri animali sono stati trovati morti impiccati nelle trappole;
• l’utilizzo di telecamere nascoste ha consentito di filmare 6 persone nell’atto di posizionare i lacci o di rimuovere i tordi catturati. Contro 5 di loro è stata presentata denuncia al Comando Carabinieri di Capoterra per attività di uccellagione, furto aggravato ai danni del patrimonio indisponibile dello Stato e, in alcuni circostanze, maltrattamento di animali.