Giulia Innocenzi sarà ospite del Meeting “40 anni dalla parte degli animali” nella sezione “40 anni di informazione: dalla carta stampata, alla tv a internet” a cura dell’Ufficio Stampa LAV, venerdì 9 giugno 2017 alle 17.30 presso il Palazzo Santa Chiara, in Piazza di Santa Chiara 14 a Roma (dietro il Pantheon).
Le abbiamo chiesto di descriverci il suo rapporto con la LAV
Che rapporto hai con la LAV? Vuoi ricordarci il tuo primo contatto con l’Associazione?
Il mio primo contatto con la Lav è stato quando ho visto il video sui bufalini maschi maltrattati che l'associazione aiutò a diffondere. Quando decisi d'intraprendere il mio viaggio alla scoperta del terribile mondo degli allevamenti intensivi fu una delle prime associazioni che contattai, e trovai porte aperte e persone disposte ad aiutarmi. Da quel momento sono stati anni di continua collaborazione e battaglie comuni. L'ultima in ordine di tempo è quella per far chiudere il macello di bufalini di Frosinone. La Lav ha sporto denuncia e Animali come noi ha pubblicato le immagini delle torture sui bufalini raccolte da Free John Doe. Purtroppo però quel macello oggi è ancora aperto e lavora. Ma non molliamo!
Com’è cambiato il tuo rapporto con gli animali, negli anni?
Vengo da una famiglia che ha sempre mangiato carne e mio papà è un cacciatore. Consideravo normale nutrirsi di animali. Da quando ho visto il modo in cui li alleviamo e quello che facciamo loro, ho deciso di smettere. Non voglio far parte di questo sistema: con le mie scelte non voglio contribuire a farli soffrire.
Hai un augurio particolare da fare alla LAV?
La Lav ha cominciato il suo lavoro quando la sensibilità nei confronti degli animali era molto più bassa. Ora che anche grazie alle sue battaglie le cose stanno cambiando, auguro alla Lav di poter raggiungere il doppio, il triplo, il centuplo, dei risultati eccellenti ottenuti finora.