Sono le due industrie a maggior impatto ambientale.
"Scenari per l'Italia al 2030 e al 2050. Le scelte da compiere ora per uno sviluppo sostenibile”: il Rapporto di Primavera, pubblicato da ASviS recepisce le proposte della LAV, in qualità di neo-membro del network.
Le istanze LAV recepite da ASviS nel Rapporto Primavera
“Urgente e
necessario favorire la transizione verso diete prevalentemente a base vegetale con politiche di sostegno a
produzioni e consumi basati su proteine vegetali”.
“Necessario tenere conto dell'evoluzione dell'industria dei next-gen materials, sostenendo le
imprese italiane impegnate in ricerca industriale, sviluppo sperimentale, produzione di materiali sostenibili di nuova generazione”.
Si tratta di scelte che il Governo e il Parlamento dovrebbero attuare per contrastare la catastrofe climatica, ma anche per sostenere e rendere competitive le imprese italiane in un contesto economico in continuo fermento e che, soprattutto all'estero, vede maggiore supporto a una reale transizione verde.
In particolare, per esempio il
sostegno pubblico alla ricerca sulla carne coltivata o alla riconversione di produzioni zootecniche in colture
per consumo umano così come nell'industria dell'abbigliamento (calzaturiero e accessori).
Le battaglie per i diritti degli animali contro ogni forma di sfruttamento e che LAV affronta ogni giorno da oltre 40 anni, sono anche coerenti con un modello di vita (e quindi di produzioni e consumi) sostenibile. Da tempo, nel confronto con le aziende e nel dialogo con le istituzioni nazionali ed europee, rappresentiamo quanto poco sostenibili sono le filiere di produzione di materiali e derivati animali – nonostante gli standard industriali sviluppati per “rassicurare” i consumatori. Per questo LAV ha deciso di aderire ad ASviS che, da subito, ha colto le nostre istanze dimostrando la serietà del suo impegno per un reale sviluppo sostenibile.
E' noto che il settore alimentare è la prima causa di impatto sul cambiamento climatico e consumo di risorse (la produzione di soli 100gr di carne bovina comporta l'emissione di 13kg CO2eq, di 0,038kg di PM10, il consumo di 290lt di acqua e di 12,5m2 di suolo; mentre la produzione di 100gr di soia per consumo umano, comporta l'emissione di 0,16kg CO2eq, di 0,0004kg di PM10, il consumo di 38lt di acqua e di 0,8m2 di suolo). 1
L'industria dell'abbigliamento è la quarta causa di impatto sul cambiamento climatico (dopo alimenti, abitazioni, mobilità) e tra i primi settori nel consumo di risorse (di acqua e di suolo).*
Per entrambe le industrie esistono già soluzioni sostenibili per le quali le rispettive filiere devono trovare, però, un adeguato e convinto sostegno dalla Politica nazionale:
Il Rapporto di Primavera illustra le iniziative legislative assunte dal Governo e dal Parlamento negli ultimi 18 mesi riguardanti le diverse dimensioni dell'Agenda 2030, analizza lo stato di attuazione dei vari piani nazionali per realizzare nel Paese lo sviluppo sostenibile a partire da energia-clima e adattamento al cambiamento climatico, mette a confronto i programmi delle forze politiche in vista delle elezioni europee e contiene un'inedita analisi realizzata dall'ASviS con Oxford Economics sugli scenari futuri dell'Italia al 2030 e al 2050.
In particolare, vengono valutati quattro scenari per il futuro del Paese, da quello più auspicabile della “Net Zero Transformation”, a quelli insoddisfacenti del “business as usual” e della transizione tardiva, fino a quello catastrofico derivante dall'inazione.
Un lavoro frutto di un importante processo “partecipativo” che, per la prima volta quest'anno, ha visto il coinvolgimento di circa 130 cittadini – tra i quali LAV – per sviluppare con la massima urgenza proposte e raccomandazioni per il governo italiano nell'ambito del Green Deal.
Tutti abbiamo il dovere di aprire gli occhi sull'impatto che le nostre scelte di consumo hanno sul Pianeta e sulla nostra vita e chiedere alla politica di prevedere misure adeguate per un cambiamento di paradigma: da anni le inchieste e la letteratura scientifica, come anche mostrato nella nostra campagna Carissima carne documentano l'urgenza di cambiare modello produttivo superando incoerenze come i finanziamenti pubblici alla produzione basata sullo sfruttamento degli animali che ha anche gravissimi impatti climatici, ambientali e sanitari, oltre che sociali ed economici. Il docufilm Food for profit, attualmente proiettato in tutta Italia, mette in luce alcune delle più gravi storture dell'attuale modello di produzione zootecnica, che al centro ha la sofferenza degli animali con implicazioni deleterie anche per i lavoratori coinvolti nel settore, ed espone con urgenza la necessità di invertire la rotta.
*Direzione Generale Ambiente (Commissione Europea). Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, 2023 © Unione europea, 2023.
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell'importanza dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Gli Aderenti sono oltre 300 Organizzazioni senza scopo di lucro provenienti dalla società civile. Condividono la missione dell'Associazione e appartengono alle seguenti categorie:
associazioni rappresentative delle parti sociali reti di associazioni enti di diritto pubblico, associazioni di enti pubblici territoriali università, enti e centri di ricerca pubblici e privati, e le relative reti associazioni di soggetti attivi nei mondi della cultura e dell'informazione fondazioni e reti di fondazioni; soggetti italiani di tipo associativo, anche appartenenti ad associazioni o a reti internazionali, attivi sui temi dello sviluppo sostenibile.